I valori elevati della proteina C-reattiva nei pazienti con artrite reumatoide sono associati a rischio di infarto miocardico
Uno studio ha mostrato che i marcatori di infiammazione correlati alla attività di malattia nei pazienti con artrite reumatoide sono associati a rischio di infarto del miocardio.
E’ stata condotta una analisi dei dati provenienti da 11.285 pazienti con artrite reumatoide iscritti al registro RABBIT ( Rheumatoide Arthritis: Beobachtung der Biologika-Therapie ).
I pazienti sono stati valutati da un reumatologo al basale, a 3 e a 6 mesi, e ogni 6 mesi.
Sono stati identificati 112 pazienti che hanno sviluppato infarto del miocardio.
Elevati livelli di proteina C-reattiva ( CRP ) sono stati associati con l’infarto miocardico, a differenza dell'attività di malattia ( DAS28: punteggio di attività di malattia calcolato su 28 articolazioni ), indipendentemente dal tipo di farmaco modificante la malattia reumatica ( DMARD ) utilizzato.
Il trattamento delle comorbidità cardiovascolari era meno probabile nei pazienti che hanno sviluppato infarto miocardico, rispetto al gruppo di controllo abbinato.
L’uso persistente del DMARD è risultato significativamente più basso tra i pazienti con artrite reumatoide che hanno sviluppato infarto del miocardio.
L'analisi univariata ha mostrato che un incremento di 5 mg/L di proteina C-reattiva 6 mesi prima della data indice era associato a un aumentato rischio di infarto miocardico.
I pazienti senza trattamento delle condizioni cardiovascolari, al basale, avevano una probabilità ancora maggiore di sviluppare infarto miocardico, così come i pazienti che avevano ricevuto glucocorticoidi a un dosaggio superiore a 5 mg al giorno. Questo era particolarmente vero per i pazienti che avevano ricevuto 10 mg al giorno.
Anche i fumatori erano a rischio.
E’ stato riscontrato che nei pazienti che sviluppavano in seguito un infarto miocardico, le preesistenti, concomitanti, patologie cardiovascolari erano meno frequentemente trattate rispetto al corrispondente gruppo di controllo. ( Xagena2016 )
Fonte: Arthritis Research & Therapy, 2016
Cardio2016 Reuma2016
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
Eventi di temperature estreme, particolato fine e mortalità per infarto miocardico
Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...
Intervento coronarico percutaneo completo o solo della lesione colpevole nei pazienti anziani con infarto miocardico
Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...
Effetto di Evolocumab e delle statine sulla placca coronarica dopo infarto miocardico
Evolocumab ( Repatha ), in combinazione con la terapia con statine, produce la stabilizzazione e la regressione dell'ateroma dopo un...
Sicurezza ed efficacia della lecitina-colesterolo aciltransferasi ricombinante umana nell'infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST: risultati di REAL-TIMI 63B
La lipoproteina ad alta densità svolge un ruolo chiave nel trasporto inverso del colesterolo. Inoltre, le particelle di lipoproteine ad...
Malattia dell’arteria coronaria e malattia cardiaca nei pazienti con infarto miocardico di tipo 2
L'infarto miocardico di tipo 2 è causato da uno squilibrio tra domanda e offerta di ossigeno del miocardio e la...
Effetto di Alirocumab aggiunto alla terapia con statine ad alta intensità sull'aterosclerosi coronarica nei pazienti con infarto miocardico acuto: studio PACMAN-AMI
Le placche coronariche che tendono a rompersi e causano eventi cardiaci avversi sono caratterizzate da un'elevata carica di placca, da...